Si è calata in un contesto difficilissimo, eppure è riuscita ugualmente a portare a segno un bel risultato: ottenere che le valutazioni dei collaterali delle obbligazioni garantite del mercato immobiliare siano effettuate da un perito indipendente, qualificato, capace ed esperto. Ciò, nonostante alcuni potenti interessi economici avrebbero voluto un modello di valutazione automatizzata, che escludeva di fatto l’apporto specialistico e professionale dei tecnici esperti.
All’abilità di TEGoVA riassunta nell’incipit, l’associazione europea che rappresenta gli interessi dei valutatori immobiliari nei 37 Paesi membri, viene dato il giusto risalto nell’articolo di apertura della newsletter di Gennaio 2019. Nel testo si pone in evidenza che, fino a prima, la valutazione era un aspetto secondario. Le obbligazioni erano sì, garantite da risorse, ma su quest’ultime erano gli Stati membri che stabilivano le norme di valutazione. Del resto, era prevedibile: stiamo parlando del mercato obbligazionario fra i più sviluppati nell’Unione Europea. Basti pensare che, meno di 3 anni fa, l’eccezionale volume delle obbligazioni garantite, emesse dalle istituzioni con sede nella UE, ha raggiunto il valore di 2,1 trilioni di euro (o meglio 2,1 migliaia di miliardi di euro) e ha costituito l’84% del volume totale a livello globale. I mercati obbligazionari particolarmente sviluppati sono la Germania, la Danimarca, la Francia, la Spagna, l’Italia, il Lussemburgo e la Svezia, che godono da tempo di regimi nazionali tutelanti.
In tale direzione si colloca la accolta proposta di TEGoVA per regolamentare e armonizzare a livello europeo i requisiti delle obbligazioni garantite. Un orientamento che aumenterà la sicurezza per gli investitori e, in particolare nei mercati meno sviluppati, aprirà nuove opportunità. Per questa ragione, nello schema generale che accompagna l’ipotesi avanzata è stata, innanzitutto, prevista una definizione univoca di obbligazione garantita, unitamente a una specifica delle sue caratteristiche strutturali; sono, inoltre, messi in chiaro i principi e le regole da osservare in questo ambito, fino a stabilire l’adozione di un ‘bollino’ che certifica il bene concesso in garanzia con il titolo di “Obbligazioni Garantite Europee”.
A questo punto, dopo aver ottenuto per iscritto dalla Commissione dell’Unione Europea il riconoscimento del problema e un impegno a risolverlo, TEGoVA è riuscita a ottenere un altro passo avanti: il suo emendamento verrà presentato nel Consiglio dei Ministri del Parlamento Europeo nell’ultima settimana utile della presidenza bulgara.
Il Parlamento ed il Consiglio ora negozieranno un testo finale della Direttiva delle Obbligazioni Garantite e del rivisitato CCR. Un fatto di secondo piano, in considerazione dei risultati già raggiunti.