La complessità della valutazione dei beni culturali

La complessità della valutazione dei beni culturali

Focus del prossimo corso di formazione di Geo.Val. Esperti “La valutazione degli immobili di interesse storico e artistico”, un’occasione per poter approfondire un processo di stima integrato, che può essere declinato alla specificità del patrimonio culturale del nostro Paese e alla compresenza di una molteplicità di valori presenti in questa tipologia di valutazione economica (QUI la news).

Per analizzare i diversi punti che saranno trattati durante questa speciale sessione di aggiornamento professionale, abbiamo intervistato l’esperta Alessandra Oppio, alla quale è stata affidata la docenza e la didattica del webinar, che ci introduce con immediatezza nell’ambito in esame.

In Italia il patrimonio culturale ha una presenza capillare e diffusa. Solo in piccola parte è conservato nei musei. La sua forza costitutiva – la professoressa Alessandra Oppio inizia così a illustrare questa realtà – sta nella contiguità e nella continuità di monumenti, musei, bellezze naturali e tradizioni. A questa presenza sorprendente per densità, basti pensare che ogni 50 metri quadri possiamo trovare un museo, un monumento, un’area archeologica, a cui non corrispondono investimenti adeguati. Le statistiche nazionali, infatti, restituiscono il quadro di un paese debole rispetto ai suoi competitor europei, in particolare a Spagna, Germania e Francia. In questo contesto la capacità di determinare il valore del patrimonio culturale è essenziale, affinché se ne possa comprendere la rilevanza e assumere decisioni attente ai valori in gioco per le generazioni presenti e future”.

Quali sono le fondamentali conoscenze e competenze da acquisire oggi per eseguire una corretta, benché complessa, valutazione dell’immobile storico e artistico?
La valutazione degli immobili storico-artistici presuppone uno spettro ampio di competenze, a partire dalla capacità di descrivere le caratteristiche di immobili che sono senza dubbio speciali, per i materiali, le tecniche costruttive e gli usi che sono succeduti nel tempo. Sul fronte dei costi di conservazione, la cui stima costituisce un passaggio obbligato nelle analisi di fattibilità e nella stima dei danni, per esempio, il ricorso a prezzi parametrici è poco praticabile.  La stima del Valore Economico Totale può richiedere la conoscenza di modelli statistici avanzati.

La centralità di un sistema di valori d’uso come il VET: quali sono lo scopo e le finalità di uno strumento per la metodologia di stima?
Il concetto di Valore Economico Totale è essenziale per stimare in termini monetari la pluralità di valori d’uso e indipendenti dall’uso, che caratterizzano il patrimonio immobiliare.  Le metodologie per dare espressione monetaria al valore dei beni culturali sono complesse e si basano sulla dichiarazione della disponibilità a pagare di utenti diretti e/o indiretti per la conservazione del bene in questione o ad accettare una compensazione nel caso di una perdita. Si tratta di metodologie che hanno una lunga storia e che sono state oggetto di perfezionamento e validazione nel tempo.

Quali sono le specificità che entrano in gioco nella valutazione di un immobile storico artistico e le molteplicità di un insieme di valori che caratterizzano queste stime?
Quando la valutazione ha per oggetto il patrimonio culturale entrano in gioco aspetti di natura intangibile, quali, per esempio, il valore di esistenza e il valore di testimonianza. Si tratta di valori addizionali rispetto ai tradizionali valori d’uso e che non possono essere trascurati soprattutto nelle analisi di fattibilità relative a interventi che hanno per oggetto i beni storico-artistici. Un ulteriore elemento di complessità è che questi valori non riguardano solo le generazioni presenti, ma anche le future, pur in assenza di una domanda effettiva. È pertanto sulla base di argomentazioni etiche che si riconosce alle generazioni future il diritto al patrimonio culturale, in modo tale da garantire loro un livello di benessere non inferiore a quello di cui ha beneficiato la generazione presente.

I punti di forza del corso.
Il corso fornisce un quadro ampio delle potenziali domande di valutazione nell’ambito della valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale, indicando a quali metodologie ricorrere per formulare risposte corrette e appropriate.

QUI la locandina del corso;
QUI il link per i soci liberi professionisti e QUI quello per i soci collettivi;
QUI il link per i liberi professionisti e per i collegi e società tra professionisti che non sono ancora iscritti a Geo.Val. Esperti.

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